Questo spettacolo nasce da lontano, da una rappresentazione vista alcuni anni fa e tenuta sempre nel cassetto per una possibile messa in scena da allestire quando se ne fosse presentata l’occasione. E l’occasione è arrivata quando, alla fine di un corso teatrale a cui alcuni componenti della Filodram-matica hanno partecipato, è nata l’idea di un laboratorio nel quale provare,
elaborare, trasformare in uno spettacolo quelle nozioni che il corso ha fornito. E soprattutto per dare la possibilità di calcare il palcoscenico a quelli di noi che non ne avevano mai (o per rare piccole parti) avuto l’occasione. Un lavoro quindi corale,
dove il mestiere dei più esperti sostiene l’entusiasmo e la freschezza dei debuttanti in un’ambientazione leggera e frizzante.
“Paolo, metti la gonna” ci presenta una fotografia bizzarra (o forse sarebbe meglio dire una caricatura) di una famiglia moderna, un po’ sopra le righe, dove le apparenze contano molto più della realtà, dove perbenismo e morale sono appiccicati alla meno peggio per coprire vizi e superficialità. Il tutto condito da un dialogo serrato e vivace, dove il dialetto si accavalla all’italiano quasi a sottolineare il tentativo mal riuscito dei personaggi di sembrare diversi da quello che sono in realtà.
